Il fatto di cronaca che vi andiamo a raccontare è assurdo da molti unti di vista, eppure è uno specchio fedele della società italiana nel 2017. Siamo alla Lidl di Follonica, in provincia di Grosseto. Seguendo quanto riportano i quotidiani, tre dipendenti del discount trovano due donne nomadi rovistare tra i cassonetti fuori dal supermercato, nell’area rifiuti.
I tre chiudono le donne in un gabbiotto all’aperto, poi filmano la scena col cellulare, mentre le due donne urlano di paura, imprigionate tra l’immondizia. Decidono di postare il video sui social e quello viene prontamente condiviso da pagine troll molto famose su Facebook, raggiungendo in poco tempo 2-300 mila visualizzazioni.
https://www.youtube.com/watch?v=aA0xAhut7q0
Il video, diventato virale, porta la Procura ad aprire un fascicolo per sequestro di persona nei confronti dei tre lavoratori e la Lidl a prendere pubblicamente le distanze dal comportamento dei tre con un post su Facebook.
L’Italia del 2017, diventata ormai una succursale del Texas, ama quelli che si fanno giustizia da soli ed ecco, sotto il post della Lidl, un sacco di commenti tutti uguali in cui si chiede al discont tedesco di dare una promozione a questi prodi ragazzi che in tre contro due hanno imprigionato le donne nomadi per deriderle su Facebook.
E ancora:
Chiariamo un concetto fondamentale: la legge non è un’opinione e la responsabilità personale è la stessa nel caso in cui un individuo sia colto a rubare, quanto nel caso un individuo di fatto sequestri un altro individuo. Nell’ultima ipotesi, laddove le due donne fossero state colte nell’atto di rubare (ma dalla cronaca si evince solo “rovistare nei cassonetti”), i dipendenti avrebbero dovuto avvertire i superiori e chiamare le forze dell’ordine, non certo farsi giustizia da soli chiudendo in gabbia le donne per poi deriderle in un video postato sui social.
Questa signori non è giustizia, è bullismo della peggior specie ed è pure un reato. Noi siamo meglio di così, non è vero? Dimostriamolo.