Esseri strani, che non sono adulti, me nemmeno bambini. Intrappolati in corpi delicati, ma attraversati da una sottile inquietudine. È su queste contraddizioni che vivono i lavori di Paola Sala, tutti dedicati a soggetti che sentiamo allo stesso tempo vicini e lontani, come se appartenessero a un’altra dimensione.
Breve presentazione: chi sei, quanti anni hai, da dove vieni?
Ho 4 anni, sono una mamma vengo dal pianeta terra. Anche se penso che l’essere umano sia l’animale più stupido che ci sia, sono felice di appartenere a questa specie; capace di emozionarsi e provare sentimenti.
Dove sei adesso? Descrivi la stanza in cui ti trovi
Adesso, in questo preciso istante, mi trovo in una scatola… le pareti sono color cartone (ovviamente), in mano ho un pennarello e delle forbici per disegnare e ritagliare porte e finestre. Mi sto per costruire una casa!
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La prima cosa che hai disegnato e l’ultima.
Un cerchio e l’ultima pure. Quando disegno parto sempre da lì.
Hai dei rituali prima di metterti al lavoro e dopo aver finito? Rituali precisi non ne ho, prima di approcciare un lavoro, però, passo ore e ore sul divano a fissare il vuoto che diventa pieno nella mia testa, poi, a un certo punto, parto raccontando i vari viaggi fatti.
Qual è la tua tecnica preferita e perché?
Decisamente l’olio, che mi permette di raggiungere perfezione, sfumatura e morbidezza. L’olio crea nel mio lavoro nuove variabili a volte incontrollabili.
Qual è l’errore che un artista non dovrebbe mai commettere? Creare lavori pensando che possano piacere ad altri.
Che rapporto hai con le tue opere? Le vendi senza problemi o fai fatica a staccarti? Amo molto quasi tutti i miei lavori, alcuni più, altri meno, detto ciò riesco a staccarmene facilmente, anzi mi gratifica molto venderli o regalarli. Penso sempre: “in fondo l’ho fatto io, sono in grado di farmene un altro quando voglio!”
Se avessi un milione di euro, quale sarebbe la prima cosa che compreresti?
Mi comprerei la spensieratezza e la tranquillità di non dover più pensare ai soldi.
Fai il nome di due colleghi che, secondo te, meriterebbero di essere più conosciuti?
Meriterebbero di essere famose Francesca Marzorati e Roberta Maddalena.