“Chi sbaglia fa giusto“, diceva Achille Castiglioni: e ormai tanto tempo fa Mirko Stocchetto, titolare del Bar Basso di Milano, aveva in teoria commesso un errore.
Ma in realtà mica era un errore, aveva fatto giusto: era un giorno d’estate del 1972 e aveva versato dentro quel bicchiere – che sarebbe dovuto diventare un Negroni – dello spumante Ferrari. Uno sbaglio perché nel Negroni ci andavano – e ci vanno – bitter Campari, Martini rosso e gin.
Non lo spumante Ferrari al posto del gin: così Mirko Stocchetto in teoria sbagliando aveva appena inventato un nuovo cocktail. Il Negroni Sbagliato, o lo Sbagliato e basta se preferite. Indissolubilmente legato al Bar Basso di via Plinio a Milano – l’epicentro di quel qualcosa che si può chiamare dolce vita alla milanese tra gli anni sessanta e ottanta – l’errore giusto di Mirko avrebbe segnato generazioni di barman e milioni di aperitivi, come li segna tutt’oggi.
Del resto quando chiedete un Negroni in tanti dietro al bancone rispondono: “Ma un Negroni, o uno Sbagliato?“. Ecco come aveva raccontato proprio Mirko Stocchetto la nascita del Negroni Sbagliato sul finire degli anni ’60, in una bellissima intervista a Zero: “[Lo Sbagliato nacque] per errore. Ai tempi c’era da lavorare, eravamo molto presi. Un cameriere mise la bottiglia di spumante Ferrari al posto di quella del gin, io ero di fretta e la presi. «È un giorno caldo, le ho fatto un Negroni più leggero» dissi al cliente. «Come si chiama?». «Si chiama Negroni Sbagliato»”.
Adesso se n’è andato Mirko Stocchetto, ci ha lasciato alla bell’età di 86 anni, dice l’ANSA. Era arrivato a Milano da Venezia, aveva lavorato all’Harry’s Bar di Venezia e servito da bere a Ernest Hemingway – al Bar Basso avrebbe ricevuto una visita anche da Sandro Pertini – e inventato centinaia di altri cocktail oltre allo Sbagliato.
Stasera si brinda a Mirko.