Mauro Icardi è nato a Rosario, Argentina, il 19 febbraio del 1993, è un calciatore, gioca nell’Inter, squadra di cui è anche capitano.
Ha quindi 23 anni e qualche mese, ma nonostante la tenera età ha appena dato alle stampe la biografia Sempre avanti, eh sì.
Alessandro Magno è nato nell’antica città di Pella – al tempo Regno di Macedonia – il 20 o il 21 luglio del 356 a.C.: morto a 33 anni è uno dei conquistatori più leggendari che la storia ricordi, noto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone.
Perché li mettiamo insieme? Perché ne stiamo parlando?
Perché è una battuta girata parecchio “Una biografia a 23 anni? Ma chi sei, Alessandro Magno?“, a proposito del giovane talento nerazzurro. Uno che non ha certo problemi di autostima, ma, come direbbe mia madre, forse ne ha di comprendonio.
Lasciamoci però alle spalle i rigori sbagliati, lasciamoci alle spalle la rottura con i tifosi della Curva Nord interista minacciati a mezzo biografia in stile “Vi porto gli amici dal parchetto“, che hanno ovviamente risposto nel peggiore dei modi, non essendo la Curva Nord interista esattamente un club di cucito e ricamo, insomma lasciamoci dietro le opinioni e concentriamoci sui fatti.
Per cui vediamo un confronto breve tra Alessandro Magno e Mauro Icardi.
12 ANNI
Alessandro Magno doma l’indomabile cavallo Bucefalo, che in seguito l’avrebbe accompagnato alla conquista del mondo conosciuto per vent’anni. Bucefalo muore nel 326 a.C. nella battaglia dell’Idaspe, e Alessandro, distrutto dal dolore, fonda per lui la città di Alessandria Bucefala. Alla stessa età Mauro Icardi vive con i genitori alle Isole Canarie, in Spagna, dove si è trasferito dall’Argentina in seguito alla durissima crisi economica di inizio anni ’00. Alle Canarie gioca nelle giovanili del Vecindario, squadra di Gran Canaria.
16 ANNI
Alessandro Magno termina di andare a scuola da Aristotele e il padre Filippo II di Macedonia lo nomina per un breve periodo reggente del regno. Alla stessa età Mauro Icardi continua a giocare nel Vecindario di Gran Canaria, squadra in cui segnerà complessivamente 384 gol nelle categorie giovanili. È facile immaginare che all’epoca Icardi fosse l’idolo della curva.
20 ANNI
Nell’estate del 336 a.C. Alessandro Magno sale al Regno di Macedonia: il padre Filippo II viene infatti assassinato da Pausania, una delle sue guardie. Una congiura di palazzo porta così Alessandro al trono, ed è una congiura su cui si sono fatte molte congetture, tra cui anche quella che sia Alessandro Magno che la madre ne fossero a conoscenza e abbiano taciuto. In ogni caso esercito e dignitari acclamano Alessandro il Grande come loro guida. Mauro Icardi invece nell’estate 2013 d.C. passa all’Inter per 13 milioni di euro – dopo avere militato nel Barcellona e nella Sampdoria – e viene operato a novembre per un’ernia inguinale, prima però segna il suo primo gol in nerazzurro alle Juventus. All’epoca del suo arrivo il sito dell’Inter chiosa “un campione tra i campioni“.
23 ANNI
Nel 334 a.C. Alessandro ha 22 anni, e ha già fatto la storia, consolidando il suo regno, sterminando rivali al trono, guidando la campagna dei Balcani, ma mica gli basta, vuole fare la Storia con la S maiuscola, e vuole conquistare l’Impero di Persia. Lascia al generale Antipatro “le chiavi di casa”, ovvero la reggenza del Regno di Macedonia, e parte: ai suoi comandi ci sono circa 40mila fanti, 5mila cavalieri, e una flotta di 120 triremi. Le truppe di terra sono più o meno quindi metà dello Stadio di San Siro, se fosse al completo.
Fino al 333 a.C. l’avanzata di Alessandro Magno è formidabile, e i persiani si piegano alla sua forza d’urto. Ma devono ancora esserne annichiliti: accadrà nel 333 a.C., l’anno della Battaglia di Isso: un trionfo in cui i persiani, secondo gli storici, perdono circa 110mila uomini.
Ma qui ci fermiamo: perché alla stessa età Mauro Icardi dà alle stampe Sempre Avanti, formidabile biografia che è piaciuta moltissimo alla Curva Nord dell’Inter, dove si legge: “Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”.