Il panda non è più considerato un animale in via di estinzione. L’IUCN, l’International Union for Conservation of Nature, ha spostato l’animale dalla categoria “in via di estinzione” a “vulnerabile” nella sua nota Red List dove monitora tutte le specie a rischio.
Tutti quelli che non hanno mai sopportato il tenero animale ora potranno prendersi una piccola rivincita. Perché, diciamocelo, per certi versi il panda è odioso. In pratica è un orso truccato come uno dei Kiss che per anni ha avuto un unico compito: mangiare bambù e riprodursi. In alcuni zoo cinesi avevano addirittura inventato un lavoro dove la mansione principale era coccolarli tutto il giorno.
Ora tutte queste attenzioni, queste premure e queste dolcezze dovranno essere destinate al Gorilla Beringei Matschie, più comunemente chiamato gorilla orientale, che negli ultimi due anni ha visto un calo di circa il 70% di tutti gli esemplari presenti nel mondo. Non sarà facile affezionarsi a questo bestione con la bocca storta e lo sguardo sempre arrabbiato, ma è la natura bellezza e non puoi farci niente.
Scherzi a parte, Inger Andersen, il direttore dell’IUCN, ha fatto un plauso al governo cinese per le misure prese al fine di conservare la specie dei panda: “un’ampia serie di indagini indicano che il precedente calo demografico è stato arrestato e la popolazione ha iniziato ad aumentare” – commenta – “Ci conferma come gli sforzi del governo cinese per conservare questa specie siano stati efficaci”.
È importate, però, non abbassare la guardia: a causa dei continui cambiamenti climatici c’è il rischio che nei prossimi 80 anni le piantagioni di bambù presenti in tutto il mondo diminuiscano di almeno un terzo. “La popolazione di panda potrebbe diminuire nuovamente, invertendo i guadagni fatti durante gli ultimi due decenni” – conclude Andersen – “Per proteggere questa specie iconica è fondamentale che le misure di protezione delle foreste siano portate avanti per far fronte ad ogni possibile minaccia”.
FONTE | bbc.com