La raccolta completa dei Fumetti della Gleba del Dottor Pira – una serie cult iniziata alla metà degli anni ’90 su un sito ormai leggendario – uscirà a fine mese in un’edizione corredata da contenuti speciali.
Mille pagine di psichedelia firmata Dottor Pira, che saranno messe in vendita con il metodo prima o mai il 26 maggio. La prima presentazione sarà fatta al MI AMI Festival il 27 maggio – il festival di musica importante, fumetto e illustrazione di Milano organizzato da Better Days – dove il Pira si esibirà in un show su Powerpoint del tutto nuovo.
Guarda la gallery In arrivo la raccolta completa dei Fumetti della Gleba del Dottor Pira In arrivo la raccolta completa dei Fumetti della Gleba del Dottor Pira In arrivo la raccolta completa dei Fumetti della Gleba del Dottor Pira In arrivo la raccolta completa dei Fumetti della Gleba del Dottor Pira+6
Solo per questa prima data di presentazione a chi acquisterà il volume sarà data in omaggio una stampa risograf autografata dall’autore, si potrà ritrovare una preziosa t-shirt di culto esaurita da tempo – ma ne parleremo dopo – e si potranno stampare anche magliette, asciugapiatti, tovagliette, cuscini grazie alla collaborazione del Dr Pira con i serigrafi Corpoc che per una sera trasferiranno il loro laboratorio al MI AMI Festival.
Ma ora passiamo alle cose serie e all’intervista.
Dottor Pira! Finalmente verrai al MI AMI e il tuo sogno di fare fumetti in un’atmosfera da concerto si realizzerà, che bello: abbiamo provato a prepararti delle domande serie, ma non ce l’abbiamo fatta. Allora ti abbiamo preparato delle domande semiserie per sapere cosa verrai a fare al MI AMI, partiamo!
Una volta abitavi a Milano: che emozione ti fa tornare dopo tanto tempo nella città del Pirellone per il MI AMI?
Ci sono un sacco di grattacieli in più, è emozionante. Quando ci abitavo, vista la carenza di grattacieli, mi piaceva andare a vedere gli aerei a Linate, proprio dietro a dove c’è il MI AMI. Ci arrivavo in bicicletta, e facendo il giro della pista di atterraggio si trovava spesso un cancello aperto. Ricordo la prima volta che mi sono mangiato dei kiwi su una pista di atterraggio. Una bella sensazione.
Ultimamente hai fatto di tutto, compresi i visual per il tour di Elio e le Storie Tese. C’è qualcosa d’altro che ti piacerebbe fare?
Sto lavorando alla raccolta completa di tutti i fumetti brevi che ho fatto finora. Sono tantissimi, forse troppi: stiamo arrivando a 1000 pagine. Ci sto lavorando con i curatori di Nero Magazine che stanno impazzendo per restaurare e catalogare tutto l’archivio, e stanno seguendo vari contributi di critica e commento che saranno inseriti nella raccolta. Non ho mai fatto un lavoro simile su me stesso, è interessante. Da una parte mi fa sentire speciale, dall’altra mi sono reso conto che ho già disegnato troppe storie. Può darsi che dopo smetterò di fare fumetti, forse tornerò a dedicarmi allo sport.
Sì, interessante. Dicci, come potremo fare a mettere le mani su questa enciclopedia della gleba?
Il librone sarà fatto con il metodo prima o mai di Ratigher: in pratica si potrà comprare per un mese, da fine maggio a fine giugno, e poi stamperemo solo le copie che sono state ordinate. Dopo non si stamperà mai più. Da un sacco di tempo i lettori mi chiedevano una raccolta del mio materiale vecchio, ma ogni volta preferivo fare qualcosa di nuovo. Ora potranno avere quella soddisfazione, ma dovranno ricordarsi di comprarlo in tempo.
Dottor Pira, non sarai mica nostalgico?
Lo sono stato tempo fa, forse. Ultimamente è il contrario, sento la necessità di rompere con il passato ogni 15 minuti. Non sono più la persona che ha iniziato a rispondere a questa intervista, mi sento cambiato, ho bisogno di nuovi orizzonti, penso che tornerò a dedicarmi alla riflessologia plantare.
Ti identifichi in qualcuno dei tuoi personaggi? In quale più di tutti?
Per un po’ mi sono sentito vicino a Gimba, il protagonista mascherato di una serie dedicata al Minigolf. Praticavo quello sport, condividevo quelle emozioni. Ma è stata una cosa momentanea. Ora non so da dove vengono le storie che scrivo. Non ho il controllo di quello che disegno, quindi nemmeno l’identificazione.
Sai che al MI AMI ci sarà Elvis che sposerà le coppie come a Las Vegas? Cosa farai per sbaragliare la concorrenza e attirare il pubblico a vedere il tuo show?
Fate bene a fornire questo genere di servizi al pubblico, è difficile sposarsi alla sera, specialmente nei weekend, perché i comuni e le chiese sono chiuse. Non mi trovo in posizione concorrenziale perché non mi occupo di matrimoni, ma sto compilando un nuovo PowerPoint con informazioni e clipart talmente importanti che penso in molti rimanderanno a lunedì l’ufficializzazione dei legami sentimentali.
Ci hanno parlato del tuo orologio tecnologico che porterai al MI AMI con cui potrai fare tutto quello che vuoi: vero o falso?
È una mezza verità. Avrò un orologio di cui potrò fare tutto quello che voglio. Potrò ingerirlo, se lo riterrò opportuno. Si possono fare un sacco di cose con gli orologi a cui normalmente non si pensa, e non parlo solo degli smartwatch o di McGyver.
Come dimostrerai il tuo amore al pubblico del MI AMI?
Mi dedico da anni alla ricerca, spesso a rischio della mia stessa vita, per poter dare fumetti migliori a chi desidera leggerne. Nello scorso libro avendo trattato approfonditamente il tema dei Puffi ho subito ricatti, rappresaglie, attentati. Non puoi immaginare quali interessi e poteri forti sono legati a quegli esseri blu, metterei a rischio anche questo sito se te lo dicessi ora. Ora è tutto scritto in quel libro, ma è stato difficile, ho pensato più volte che non ce l’avrei fatta. Nelle notti insonni mi sono maledetto da solo per aver scelto quella strada. Ma dopo mi è bastato il sorriso di un lettore per capire che ne era valsa la pena. È stato solo l’amore a sostenermi in questa e altre imprese.
Il Dr Pira ci ha dato l’onore di pubblicare alcuni dei suoi Fumetti della Gleba inediti, ritrovamenti archeologici risalenti al 2001/2002, leggete e godetene tutti!
Dottor Pira, non abbiamo ancora capito cosa farai al MI AMI, ma abbiamo due domande da casa. Una e trina è questa, e ha chiamato il fumettista e musicista Davide Toffolo in diretta dal tour degli AC/DC per fartela.
In quale modo hai scoperto tutto ciò che sai sui puffi? Esplicaci il rapporto tra creatività e psichedelia, e infine, è vero che nel fumetto italiano ha vinto l’hardcore?
Prima risposta: tempo, dedizione e rischio. Sono riuscito a frequentare ambienti a cui solitamente i fumettisti non accedono. Ho letto molto e ho chiesto alle persone giuste, ma soprattutto ho dovuto andare oltre a molti pregiudizi e schemi mentali che erano dentro di me.
Per la seconda risposta, mettiamola così: Il territorio che di solito chiamiamo psichedelia è in cima a un monte o negli abissi del mare. Non ci si arriva per forza con le droghe: quello è come prendere un taxi, non te lo puoi sempre permettere. Parti dal tuo villaggio con uno zainetto, è una strada dura, molti tornano indietro dopo poco. Non sai se arriverai fin là, né se riuscirai a portare qualcosa nello zainetto, perchè hai anche dentro ciò che ti serve per sopravvivere al viaggio. Ma quando riesci a riportare qualcosa, è roba forte. Quando la riporti al tuo villaggio, da un frammento riescono a costruire dei razzi. Con quei razzi potrebbero andare sulla luna o distruggere il mondo, e tu avrai comunque contribuito alla faccenda. Se ci pensi, un sacco di film raccontano questo genere di storia.
Per la terza domanda: non ci capisco molto della scena italiana, io ho la sensazione che stia vincendo lo sport. Credo sia la stessa cosa che dici tu, in altre parole.
L’altra è questa e te la fa il disegnatore Vito Manolo Roma mentre fa paracadutismo d’altura.
Se un grande mago ti desse in mano una gomma in grado di cancellare la realtà e ti dicesse : “Dottor Pira, prendi e cancella qualcosa da questo pianeta: ma non più di una, altrimenti saranno guai.” Tu cosa cancelleresti?
Gli antipatici.
Convincici con tre buoni pasto a venire a trovarti al MI AMI
Non sottovalutate la potenza dei buoni pasto. Con i buoni pasto si possono risolvere i problemi del mondo. Se tutti avessimo dei buoni pasto, dovremmo faticare di meno e saremmo più tranquilli. Io, quando mi sento afflitto, visualizzo nella mia mente l’immagine dei buoni pasto, della sensazione di averli in tasca, di buoni pasti infiniti che scorrono attraverso di me. È meraviglioso. Se volete sentirvi così, venite a trovarmi, vi spiegherò come fare.
Attenzione spoiler! Non sarai mica solo al MI AMI. Ci sono gli amici di Corpoc con cui stamperete dal vivo una maglietta best seller da tempo esaurita, questa: ci puoi parlare del suo concept?
Quella maglia è importante per me. Rappresenta la fratellanza tra cielo e terra, la sostanza dell’allegria, ciò che è sceso dallo spazio e si dice abbia inseminato il nostro mondo in tempi molto remoti, dove prima di allora c’erano solo bestie che mangiavano altre bestie. Indossarla mi fa sentire stravagante e in contatto con il cosmo.
Sappiamo che un tema che sta a cuore al Dottor Pira è il marketing. Come riesci a conciliare arte e marketing?
Da un po’ di tempo a questa parte mi piace molto il marketing. Ho dovuto prima superare alcuni pregiudizi culturali che avevo acquisito da tutti gli ambienti alternativi che ho frequentato. Da quando ho passato quella soglia, provo una sensazione bellissima ogni volta che vedo un grafico a torta. I meeting e i brainstorming mi fanno stare bene, non sento più lo stress che ne derivava prima. La business class ora mi comunica serenità e non senso di colpa. Ogni tanto faccio dei briefing da solo o con gli amici.
Finisci quest’intervista come finiresti un Fumetto della Gleba
CIAO.
Non perdete l’appuntamento con il Dottor Pira al MI AMI Festival: saremo all’Idroscalo di Milano presso il Circolo Magnolia, venerdì 27 maggio alle 20h00.
Tutte le informazioni sul sito del MI AMI Festival.