Il matematico inglese Andrew Wiles ha ricevuto l’Abel Prize 2016, l’equivalente del premio Nobel per la matematica, vent’anni dopo la dimostrazione di un teorema che ha messo in difficoltà per oltre tre secoli le menti più brillanti del mondo. La Norwegian Academy of Science and Letters il 15 marzo, gli ha consegnato 700.000 dollari come riconoscimento per una delle più importanti scoperte matematiche degli ultimi decenni.
Si tratta dell’ultimo teorema di Fermat, formulato dal matematico francese Pierre Fermat nel 1637 – se volete approfondire, Wikipedia spiega tutto. Wiles, che oggi ha 62 anni e insegna all’università di Oxford, arriva alla dimostrazione del teorema irrisolvibile nel 1994, dopo anni di lavoro e tentativi. È infatti giovanissimo, dieci anni, quando scopre l’esistenza del teorema trovando una copia del libro L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh nella biblioteca di Cambridge, sua città natale. “Da quel momento ho saputo che non l’avrei più lasciato (…) dovevo risolverlo.” dichiara Wiles.
La sua storia è un grande esempio di tenacia e flessibilità. Negli anni ottanta, membro dell’università di Princeton in New Jersey, intraprende in solitaria una ricerca di sette anni, lavorando nel suo attico senza dirlo a nessuno, fatta eccezione per la moglie. Nel giugno 1993 decide finalmente di presentare i risultati raggiunti durante una conferenza all’Università di Cambridge, ma dopo soli due mesi si scopre che il suo lavoro contiene un grave errore.
Gli servirà ancora un anno di lavoro, aiutato anche da un suo ex studente, Richard Taylor per arrivare a una soluzione definitiva pubblicata poi nel 1995, raggiunta combinando i tre complessi campi matematici di forme modulari, curve ellittiche e rappresentazioni di Galois.
“È stato un percorso molto intenso” dice Wiles. “Purtroppo noi esseri umani procediamo per tentativi ed errori. È chi supera gli ostacoli che arriva al successo.” Andrew Wiles oltre ad aver risolto il teorema ha aperto una nuova era per la teoria dei numeri, permettendo a diversi studiosi di intraprendere percorsi di ricerca e di studio innovativi grazie alla sua scoperta.
Il matematico, oltre ad insegnare all’università di Oxford, ha continuato a fare ricerca concentrandosi sulla Birch and Swinnerton-Dyer Conjecture, un altro caso matematico irrisolto definito come uno dei sette problemi del millennio dal Clay Mathematics Institute di Oxford. Andrew sta continuando a lavorare intensamente ogni giorno e pensa alla matematica per la maggior parte delle ore in cui è sveglio, inclusa la camminata per andare in ufficio la mattina: “Non uso la bicicletta perché potrebbe essere pericoloso farlo mentre penso alla matematica.”.