Oggi, il 19 febbraio del 1953, Massimo Troisi nasceva a San Giorgio a Cremano (NA). Compirebbe 63 anni, se il suo cuore non si fosse fermato dodici ore dopo la fine delle riprese del film Il Postino, nel 1994. Quel film che sentiva parte di se stesso e che disse proprio di voler fare con il suo cuore.
Io, che non sono napoletano, ho sempre seguito il suo linguaggio come fosse musica, canzone. Eppure c’era il modo di capirlo e di capire la sua città. Bastava guardare questa intervista con una giovanissima Isabella Rossellini.
Guardate la foto qui sotto, con Renzo Arbore, Maurizio Nichetti, Lello Arena e Roberto Benigni. Pensate al fermento dietro il mediometraggio Morto Troisi, viva Troisi! del 1982, in cui l’attore inscenava la propria morte prematura.
Negli anni ’70, Troisi ha iniziato la propria carriera in teatro, insieme a Lello Arena e a Enzo Decaro. Formavano la compagnia La Smorfia. Annunciaziò, annunciaziò.
Ma i suoi film più belli sono quelli in cui esplora le relazioni tra uomo e donna, con una grazia, una soavità, una timidezza e una malinconia uniche.
Ricomincio da tre (1981) e Scusate il ritardo (1983) fanno sognare e contemporaneamente ti rimettono coi piedi per terra. Si ride perché ci si ritrova in lui, nelle sue battute disperate, nella sua faccia che sembra faccia troppa fatica a ridere.
Non so voi, ma quando vedo lo spezzone di Non ci resta che piangere in cui è con Roberto Benigni nel 1440, quasi 1500 a Frittole e flirta con Amanda Sandrelli cantandole Yesterday, io mi sciolgo tutte le volte.
Sempre pronto a dare grandi lezioni di vita, come nel suo ultimo film da regista e sceneggiatore: Pensavo fosse amore invece era un calesse, del 1991.
Ma non solo d’amore vive l’artista. Per esempio, della Lega che ne pensava Massimo Troisi? Questo:
Difficile non commuoversi di fronte all’amara ironia che ha accomunato Massimo Troisi e Pino Daniele anche nella morte. I due simboli della migliore Napoli, entrambi col cuore malato. Sì, qui sotto si piange.
Ettore Scola, Marcello Mastroianni e Massimo Troisi. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
E adesso, che sono 22 anni che non c’è più, vorremmo vedere un suo nuovo film e ascoltare di nuovo la sua voce, per prendere le cose più alla leggera in questi tempi bui.
Ci consoleremo stasera, facendo una maratona dei suoi film.