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di Gabriele Ferraresi 12 Febbraio 2016

Non hai capito ancora niente delle onde gravitazionali? Ti aiutiamo noi

Proviamo a spiegare una volta per tutte cosa sono e perché sono una scoperta importantissima

infn_scoperta_ANTE2  Tutto chiaro, no?

 

Non nascondiamoci dietro un dito: fanno tutti finta, ma nessuno ci ha capito niente. Sì, abbiamo avuto conferma dell’esistenza delle onde gravitazionali ed è una grande notizia: teorizzate da Albert Einstein circa un secolo fa, le onde gravitazionali possono darci informazioni su fenomeni lontanissimi nel tempo per come lo concepiamo, per esempio il big bang, l’evento da cui si formò l’universo che conosciamo.

Ma la realtà è che tutti si rallegrano per un evento di cui non capiscono nulla. Ma proprio zero eh, ma è bello così. Provate a chiedere a qualcuno degli entusiasti da condivisione compulsiva su Facebook cosa sono queste benedette onde gravitazionali. Sarà come chiedere la tabellina del 6 a un gattino. Uno sforzo simpatico, ma infruttuoso.

Ma noi ti pensiamo amica lettrice e amico lettore, e ti capiamo: sappiamo bene che anche la tua home di Facebook si è rallegrata per qualcosa che non ha minimamente afferrato, di cui non sa nulla, un po’ come era accaduto col Bosone di Higgs, e a ogni scoperta per quale sia necessario possedere padronanza di concetti scientifici complessi.

Per cui eccoci qui, pronti a spiegare in maniera davvero semplice cosa sono le onde gravitazionali e perché sono una scoperta importante. Partiamo con un fumetto

 

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Più semplice di così, è difficile. Però forse tutte queste tavole sono troppe. E a venire in nostro aiuto c’è un’infografica di Centimetri realizzata per l’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Anche questa è abbastanza semplice e chiara. È anche ingrandibile, in caso vogliate qualche dettaglio in più.

 

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Bene, a questo punto però rimane la risposta più importante di tutte. A cosa servono le onde gravitazionali? A cosa possono tornarci utili? Prova a spiegarlo Focus, in breve, senza fronzoli, il no-frills della scienza: “Il loro utilizzo apre una nuova finestra sull’Universo. Fino ad oggi lo abbiamo studiato all’infrarosso, nella luce visibile, nella luce ultraviolette e alle alte energia come raggi x e raggi gamma. Lo abbiamo studiato anche attraverso le onde radio. Ora potrebbe iniziare l’era delle onde gravitazionali. Con esse si potrebbero studiare fenomeni non visibili con altri strumenti. La massima aspirazione potrebbe essere lo studio del Big Bang. La luce e altre radiazioni iniziarono ad emergere solo 300.000 anni dopo il Big Bang, ma con le onde gravitazionali si potrebbe andare a ridosso della “grande esplosione” scoprendo cose che oggi neppure ci immaginiamo“.

 

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