Questo è un argomento che ci piace assai, ne avevamo già parlato un po’ di tempo fa. Di quelle parole che, se le vai a tradurre in un’altra lingua, devi usare una frase composta per poterne esprimere il significato.
Stavolta ad illustrare le più belle è l’artista inglese Marija Turina, che dà vita ad espressioni come Cafuné, Gufra, Baku-shan e così via.
Cosa vogliono dire? Guardate qui sotto:
FONTE | ufunk.net
Cafuné (brasiliano portoghese): L’atto di passare teneramente le dita tra i capelli di qualcuno
Baku – shan (giapponese): una ragazza bellissima solo se vista da dietro
Gufra (arabo): La quantità d’acqua che può essere tenuta in una mano
Palegg (norvegese): Qualunque cosa tu possa mettere su di una fetta di pane
Age-otori (giapponese): Essere più brutto dopo un taglio di capelli
Torschlusspanik (tedesco): La paura della chiusura di un cancello o metaforicamente la paura della diminuzione delle opportunità man mano che l’età avanza
Tretar (svedese): Quando riempi una tazza di caffè per tre volte
Duende (spagnolo): Il misterioso potere che un’opera d’arte trasmette alle persone per smuovere le loro emozioni
Schlimazl (yiddish): Una persona cronicamente sfortunata
Kyoikumama (giapponese): Un madre che spinge implacabilmente i figli verso buoni risultati scolastici
Schadenfreude (tedesco): Il piacere derivato dalle sfortune altrui
Tingo (rapanui): L’atto di farsi prestare tutti gli oggetti desiderati dalla casa di un amico
Luftmensch (yiddish): Chi fa costantemente sogni ad occhi aperti
L’appel duvide (francese): La chiamata del vuoto, l’urgenza di saltare da alti edifici