Society
di Simone Stefanini 22 Aprile 2015

Gianni Morandi è un signore contro i razzisti di Facebook

Gianni Morandi si dimostra sempre un signore, confutando le tesi razziste dei suoi fan dopo un post solidale verso i migranti

Per la prima volta, dopo un bel po’ di mesi di onorata carriera tra gli idoli di Facebook, Gianni Morandi si scontra col paese reale. E quello, amici cari, non perdona. Il becero chiacchiericcio da bar amplificato all’ennesima potenza dal social che propaga idee, sentimenti e concetti che meglio farebbero a stare chiusi negli esseri umani dai quali sono partoriti.

L’occasione, per il popolo reale è ghiotta: la tragedia dei migranti nel Mediterraneo. Quella su cui sembra obbligatorio doversi esprimere pubblicamente in questi giorni. Il buon Gianni lo ha fatto dal suo profilo, con lo stile e la signorilità che gli si confà:

“21 aprile.  
A proposito di migranti ed emigranti, non dobbiamo mai dimenticare che migliaia e migliaia di italiani, nel secolo scorso, sono partiti dalla loro Patria verso l’America, la Germania, l’Australia, il Canada… con la speranza di trovare lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano ad ottenerlo, con le umiliazioni, le angherie, i soprusi e le violenze, che hanno dovuto sopportare! Non è passato poi così tanto tempo…”

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Ma lo zoccolo duro dei suoi fan più vicini alle posizioni di Salvini o della Santanchè, stavolta non ha digerito l’affronto. Come osa paragonare noi italiani coi neri che vengono a rubarci il lavoro? Giammai.

Ecco i commenti più gustosi dei razzisti 2.0 e le risposte pacate, gentili e mai offensive di Gianni Morandi, che come al solito mostra il suo lato migliore, confutando le tesi degli indignati a vanvera.

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Razzista: Ma che stronzata di paragone è questo… continua a cantare che è meglio!!!
Gianni: Denny, tra un po’ riprendo a cantare, un abbraccio

Razzista: Ma non diciamo minchiate… noi andando lì facevamo la fame nera… altro che albergo a 3 stelle a lamentarsi del cibo…
Gianni: Ma a questa storia che si lamentano del cibo, hai assistito personalmente, Michela?

Razzista: Un tempo si adattavano ad usi e costumi bla bla bla questiora prendono 900 euro al mese
Gianni: Davvero Giuseppe, gli danno 900 euro? Ma sei proprio sicuro?

Razzista: I nostri migranti andavano a lavorare e non a rubare, spacciare e stuprare
Gianni: Barbara, secondo me ci sono i delinquenti e le persone per bene nella stessa percentuale in tutti i popoli del mondo. Un bacio.

Razzista: Si fa presto a parlare col portafoglio pieno caro Gianni. Accoglili nelle tue ville…
Gianni: Cara Flory, ho una sola casa, tutti forse no ma qualcuno di loro potrei accoglierlo.

Razzista: Caro Gianni Morandi non ti facevo così becero. Mi duole darti notizia di come gli italiani bla bla bla…
Gianni: Alessandro, forse queste persone non hanno la possibilità di pagarsi un volo intercontinentale, né il visto e chissà se hanno un passaporto e forse neanche una carta d’identità, perché vengono da paesi in cui c’è la guerra e non c’è possibilità di espatrio. A volte è meglio conoscere bene le situazioni prima di parlare. Un abbraccio.

Sempre dal suo profilo Facebook, Gianni ha appena scritto:

“Forse non mi aspettavo che più della metà di questi messaggi facesse emergere il nostro egoismo, la nostra paura del diverso e anche il nostro razzismo. A parte gli insulti, che sono ormai un’abitudine sulla rete, frasi come “andrei io a bombardare i barconi” o “sono tutti delinquenti e stupratori” oppure “vengono qui solo per farsi mantenere”, mi hanno lasciato senza parole… Magari qualcuno di questi messaggeri, ha famiglia, figli e la domenica va anche a messa. Certamente non ascolta però, le parole di Papa Francesco… “

La chiudiamo qui. Gianni ci ha dimostrato per l’ennesima volta di essere migliore della grande percentuale di noi, con uno stile davvero invidiabile. Scherzi a parte, bravo.

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