Non amo il teatro, sono un ignorante campagnolo sbarcato in città e mai del tutto educato alla cultura ufficiale/tradizionale. Ci hanno anche provato a farmelo piacere, il teatro, ma tranne in rari casi è stato di una noia pazzesca. E poi quando uno dice la parola “teatro”, subito mi immagino qualcuno pronto a mettersi nudo sul palco (fateci caso, voi che frequentate i teatri, succede sempre). Non che la cosa dispiaccia anche perchè spesso le attrici (e gli attori) sono anche bellocci, però è una cosa un pò ridicola, sembra sempre che gli attori non aspettino altro che mettersi li come mamma li ha fatti. Come se fosse un gesto provocatorio o che crei un qualche scandalo (nel 2013….).
Ma non è esattamente di questo che volevo parlarvi, scusate.
Anche se, guardate un po’ il lavoro che sta mettendo insieme da un po’ di tempo il fotografo americano Matt Lambros, sui teatri abbandonati: non vi vengono in mente tutti gli attori che sono passati (nudi) su quel palco? Tutti gli spettatori che si sono emozionati (o si sono annoiati) a morte seduti su quelle poltroncine?
Il tempo che inesorabile distrugge tutto.
Per quanto cinico uno può essere, per quanto uno può pensare che il teatro sia una forma di spettacolo/arte decisamente superata, un po’ di **** (aggiungeteci l’emozione che vi provocano) le foto di Lambros la danno (senza arrivare agli anatemi sulla decadenza della società occidentale etc etc).
p.s. “è così che mi immagino la fine di tutto” (Massimo Volume, da Manhattan di Notte)